Attenzione (alle dita) si scende.

 

Ohi ohi ohi che dolore! La protagonista di questa storia ha avuto qualche attimo di vero panico, gridava aiuto ma nessuno la capiva. Come mai? Segui la sua avventura.
Il fattaccio succede a Zanzibar
Luogo del misfatto: un pullman
Protagonista: Antonella


Voglio raccontare un episodio sulla mia esperienza in viaggio: la mia prima volta a Zanzibar. Terra bellissima che riempie gli occhi e non solo, parti e ritorni con il cuore pieno dei sorrisi di quei bimbi che pur non avendo nulla sono felici e tu vorresti portarteli tutti a casa.

Bene, ma veniamo a noi, durante la nostra settimana di permanenza abbiamo fatto molti tour. Quel giorno siamo andati a visitare una piantagione di spezie, poi la visita è proseguita sulla punta nord dell’isola in località Nungwi dalle spiagge bianchissime. Siamo arrivati con un pulmino guidato da un locale ed eravamo accompagnati da una guida. Una volta arrivati l’autista, dalla sua postazione di guida, ha aperto il portellone scorrevole per farci scendere dal mezzo. Le prime persone cominciarono a scendere, io rimasi per ultima. Il gradino del pulmino era alto e dovetti aggrapparmi alla porta per facilitare la mia discesa ma proprio in quell’istante l’autista decise di chiudere il portellone. La porta si chiuse… con le mie dita in mezzo!!!
Un dolore immenso sembrava troncarmi le dita, che maleeeeeeeee! Iniziai a urlare ma lui non apriva, gridai ancora più forte dicendogli “Veraaaaa… veraaaaa!” ma lui niente, non voleva aprire quel maledetto portellone, accidenti a lui ma non capiva il mio dialetto? (in dialetto pavese vera vuol dire apri)
 
Dopo pochi secondi Silvia, ormai scesa a terra, si accorse delle mie urla e fece cenno al conducente di aprire il portellone. Risultato: le mie povere dita erano bordò ma per fortuna nulla di rotto. Ho passato le ore successive con le mie dita incollate su una bottiglia di cola perché era l’unica cosa fredda che avevo a portata di mano anzi… di dita.
 



Racconto di Antonella
Vignetta di Tizi
 
Hai anche tu una bella storiella da raccontare? Siamo tutt’orecchi. Leggi qui come fare.
 

Vuoi sapere cos’è capitato ai nostri gaffeur?

Gaffe a gogò:

La pronuncia è importante.

Respira, e conta fino a dieci.

Attenti al cucciolo.

Mulini a vento? No grazie, me li guardo in tv.

Mai partire senza… la ruota di scorta!

Reputazione Made in Italy.

Datemi un martello.

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