4 chili di spaghetti on the road.

 

Purtroppo nella mia vita non ho viaggiato quanto avrei voluto, ognuno di noi ha delle priorità obbligate da rispettare, nella mia lista, nonostante sarebbe la cosa che vorrei fare di più al mondo, il piacere del viaggio non è al primo posto, però rispetto a chi nemmeno questo se lo può permettere ho viaggiato tantissimo, tutto è relativo.Se devo stilare una classifica dei miei preferiti, il tour francese è sicuramente in testa. Il progetto era quello di andare a “toccare” l’oceano più a nord di Francia. Mi piacciono molto i viaggi a tema e quell’anno l’obbiettivo era quello di andare a conoscere quel mare. Il percorso fu scelto meticolosamente, l’idea era quella di fermarci in molte località cercando di risparmiare il più possibile. L’itinerario prevedeva diverse tappe e due tipi di alloggi: hotel e ostelli. Viaggiare on the road è il tipo di viaggio che preferisco, rispettando il percorso predestinato ti da la possibilità di “trasgredire” ogni qual volta lo desideri. Due tappe e parecchi chilometri ci separavano da avverare il nostro piccolo sogno. Annecy, dolce e fresca cittadina affacciata ai bordi del lago omonimo, incastonata ai piedi delle Alpi Francesi, fu la prima tappa. Cenammo in un locale caratteristico del centro poi, breve passeggiata sul lago di sera in… fastidiosa compagnia: piovve per tutto il nostro brevissimo soggiorno. La seconda tappa ci portò attraverso un incantato paesaggio così dolce, così dorato che mi rimase nel cuore, nell’ora del tramonto siamo andati incontro a Chateauroux, città posta al centro della Francia, quella sera era semi-deserta, abbiamo faticato un po’ per trovare un ristorante aperto. Queste due città furono destinate a spezzare il lungo viaggio che ci avrebbe portati a Cherbourg, città a nord della Normandia che si affaccia sul canale della Manica. Questo percorso mi ha fatto scoprire la bellezza della parte più interna della Francia, prima le Alpi, con i suoi bellissimi panorami e i suoi freschi boschi, poi il centro, caratterizzato da dolci pianure mosse o basse colline dai colori incredibili, viaggiare per così tanti chilometri al giorno fu stancante ma molto espressivo. La gestione bagagli è stata molto divertente, da casa avevo organizzato tutto nei minimi dettagli e ciò vuol dire: prevedere l’inverosimile. La nostra piccola utilitaria era stracolma come un vasetto di sardine, è l’unico modo per farmi sentire al sicuro. Potevamo affrontare qualunque avversità, a parte forse restare impantanati nelle sabbie mobili… no forse anche quello. In quella macchina era contenuta la mia casa in miniatura, che comprendeva una cucina da campo ben attrezzata con pentolame, piatti, posate, fornelletto, utensileria varia.

 

La sezione notte prevedeva: una tenda (mai usata) pronta in caso di emergenza, sacchi a pelo, materassino gonfiabile, lanterna, seggiole pieghevoli, un tavolino (pieghevole pure quello). Una discreta dispensa era disposta in scatole termiche: cibi a lunga conservazione, caffè solubile, qualche biscottino, pasta, riso, dadi per un brodo d’occasione e da buoni italiani non poteva di certo mancare il sugo al pomodoro della mamma. Abbiamo consumato molti pranzi nelle aree picnic delle autostrade francesi, ci sono delle belle aree di sosta attrezzate quindi non è impossibile predisporsi per un pasto caldo. Ricordo le espressioni curiose degli automobilisti di passaggio quando di sottecchi assistevano alla cottura della pasta. Poco importa se siamo stati additati come i soliti fagottari italiani “pasta e mandolino”, quel pasto era un comfort irrinunciabile. La mia fama di super-organizzatrice ebbe una brusca caduta verso il basso quando, all’inaugurazione della nostra cucina da campo, una volta riempita la pentola d’acqua e poi messa sul fornelletto, non abbiamo potuto accendere il fuoco: avevo dimenticato l’accendino! Recuperato il magico acciarino finimmo l’italico pranzo pronti per affrontare un altro lungo tratto di strada.

24 pensieri su “4 chili di spaghetti on the road.

  1. Pingback: Parigi val sempre una… svolta. | Partosoloconte

  2. Benvenuta Clara, ti ringrazio per i tuoi consigli. La Francia è stato il mio primo paese straniero e la amo molto, ogni volta che ci sono stata mi ha accolta sempre con simpatia, non posso non amare questa nazione. Bello il tuo viaggio, non sai quante volte l'ho disegnato nella mia mente. Aspetterò il tuo diario allora. Ciao, un abbraccio.

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  3. la francia è un gran posto e comunque i francesi sono i primi che all'area pic nic dell'autostrada tirano fuori il cestino con tovaglia e vino.
    noi ogni paio d'anni andiamo sull'atlantico francese. ti consiglio l'ile de re (di fronte alla rochelle) che noi abbiamo molto amato.
    quest'estate arriveremo fino a biarritz e poi saint jean de luz, nei paesi baschi. e sarà ancora atlantico. ciao!!!

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  4. In quel viaggio ho scoperto alcuni abbinamenti culinari che mi hanno sorpresa. Ad esempio in un ristorante di Cherbourg abbiamo mangiato pesce accompagnato con del riso freddo cucinato con verdure in salsa vinaigrette, un accostamento che ho trovato molto azzeccato. Ora, qualche volta cerco di ripeterlo a casa. Un saluto.

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  5. Grande Tiziana superorganizzatrie!!Leggendo mi e' sembrato di mangiare gli spaghetti con te :-). Hai il mio stesso spirito di viaggio!!Questo articolo mi ha messo di buon umore, grazie

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  6. Anche io ho legato al ricordo della Francia la preparazione della pasta sul fornelletto da campeggio! Ero in Costa Azzurra e, a parte le mitiche baguette (quando ancora potevo mangiarle sigh!), non trovavo nulla di soddisfacente!
    Sono curiosa di sentire come finisce la tua avventura on the road!
    Ciao!

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  7. Nooo ma sei peggio di mio marito! Colui che parte per il campeggio con ogni sorta di gadget immaginabile che fa perdere tutto il significato del campeggio! hehehe!
    Però che bello viaggiare in macchina e potersi fermare nelle aree picnic a godersi il fresco e il pranzo improvvisato! Poi mi hai fatto venir voglia di visitare la Francia, so che la Normandia è splendida!
    Comunque ha ragione il tuo amico qui sopra.. sono solo invidiosi dei nostri spaghetti! 🙂

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  8. Ciao Tiziana, Ci vuole sempre chi meticolosamente predispone viaggi come questi. Sai che i pic-nic improvvisati in autostrada mi fanno venire in mente tutti quelli che ho fatto con la mia famiglia?
    Uno dei più belli è stato facendo soste sul mare del nord in Danimarca…. sento ancora l'aria fredda. Assolutamente da ripetere.

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