Incontri in Val d’Itria.

In Valle d’Itria a fine settembre è piacevole camminare, è un invito irresistibile anche per una pigrona come me. I sentieri tra un campo e l’altro sono perfetti per una passeggiata tranquilla immersi nel silenzio. Solitamente ogni appezzamento di terreno di proprietà è delimitato da muretti in pietra a secco e sono chiamati fondi. La visuale d’insieme, con il terreno dolcemente mosso dai bassi colli, tutti perfettamente curati, fa pensare a tanti giardini e collaborano a creare un paesaggio molto suggestivo, molto rilassante, la temperatura poi è davvero gradevole.

Mi stupisco ogni volta quando ci sono incontri estemporanei perché ti lasciano sempre qualcosa di inaspettato. E’ iniziata la stagione della vendemmia qui in Valle e una mattina conosciamo Pasquale e Stefano i quali, gentilissimi, mi permettono di scattare qualche foto del loro lavoro, non ho mai assistito ad una vendemmia. Pasquale sembra, e in realtà lo è, il comandante della brigata, è simpatico ha l’aspetto di un gentiluomo di campagna. Sono tutti gentilissimi, il lavoro non è leggero ma le signore che sono sul campo, tra i filari, sorridono, mi chiedono di dove sono, sulle prime hanno pensato che io fossi straniera. C’è subito empatia, ci scambiamo alcune reciproche curiosità e Pasquale mi racconta che in passato è stato a Milano per lavoro. Tra i filari è presente anche un aiutante con un ruolo ben preciso. Jonny scodinzola, è vigile, molto attento, corre da una parte all’altra inseguendo i piedi delle lavoratrici che si spostano continuamente assicurando al gruppo una costante sorveglianza, sembra avere il controllo della situazione.

Le signore, munite di cesoie, si muovono con gesti veloci dettati da una padronanza di chi questo lavoro lo fa in modo sapiente. I cesti con l’uva matura, vengono riempiti e poi svuotati in un piccolo rimorchio per essere trasportati in azienda. I biondi grappoli, dopo aver ricevuto l’adeguata lavorazione, si trasformeranno in un buon vino bianco, il nome non lo ricordo.