Alla corte di Ceglie Messapica

Immerso nell’altopiano delle Murge si trova Ceglie Messapica in cima a un colle che domina la vallata. E’ uno dei borghi più antichi, tra quelli da noi visitati, quello che appare più autentico, è una percezione che si assapora quando si è tra i vicoli della città vecchia. Molte delle abitazioni sembrano poco rimaneggiate, poco artefatte e il mese di settembre, ormai giunto al suo termine, quando la calca turistica estiva sembra dare una tregua, aiuta gli abitanti a riappropriarsi dei propri spazi ritornando ai soliti ritmi quotidiani stagionali.

Ceglie è un comune di discrete dimensioni, il centro storico occupa una zona ad est della città. Posteggiamo l’auto in un punto lontano della fascia più esterna e dopo aver camminato per un po’ chiediamo ad una passante indicazioni per il centro. La giornata non promette bene, piove. Arriviamo in Piazza Plebiscito dove sul fondo si erge la torre dell’orologio di origine ottocentesca, uno dei simboli della città: la Torre Civica dell’Orologio. Attorno alla piazza, teatro di molte manifestazioni, cuore della vita pubblica cegliese, si affaccia un discreto numero di locali dove poter gustare i piatti tipici locali, è giusto sottolineare che Ceglie è famosa non soltanto per le sue bellezze architettoniche e per la sua ospitalità ma è anche protagonista di una lunga tradizione culinaria. Pochi passi e entriamo nel borgo antico.

Camminando tra i vicoli stretti lo sguardo si alza verso il cielo e con sorpresa vediamo dei centrini giganti sospesi a mezz’aria. I preziosi manufatti, frutto di ore di lavoro e infinita pazienza, sono parte di un progetto artistico che durante l’estate ha coinvolto anche altri borghi itriani. Un’iniziativa davvero insolita e molto creativa che rende omaggio e valorizza quest’arte antica.

Di fronte alla Chiesa Matrice si affacciano le articolate mura del Castello Ducale. Entriamo dal portale che ha un soffitto con volta a crociera e che precede un cortile di pianta irregolare. Mentre entriamo mi prende quella sensazione di chi partecipa a una festa senza essere invitato anche se il cortile è deserto. Da una delle finestre si sente una musica, sembrano le prove di un saggio, qualcuno sta suonando un pianoforte e tutto sembra così strano, si respira una bella atmosfera e se non fosse per un’auto addossata ad una delle pareti del cortile, che disturba il quadro riportandoci ai giorni nostri, il tuffo nel passato parrebbe assurdamente reale.

La parte più antica della struttura è la torre di epoca normanna che sorveglia il cortile come se volesse proteggerlo. Sulla parete opposta al portone d’ingresso si nota una bella scalinata che porta alle stanze di rappresentanza del palazzo, al centro della balaustra situata sotto la loggia spicca lo stemma nobiliare. Dopo molti rifacimenti e ampliamenti nel corso dei secoli l’edificio cambia più volte la propria identità, nasce come punto di fortificazione a difesa del borgo per poi passare da castello a palazzo signorile. Nella prima metà del novecento, in seguito all’abbandono da parte della famiglia di quell’epoca, alcune parti del palazzo subiscono i danni di un degrado dettato dal tempo, poi riconquista i suoi fasti in seguito all’acquisizione da parte del Comune di Ceglie: oggi è il Castello Ducale, il simbolo maggiore della città.


Un ultimo consiglio.

Il sottosuolo di questa zona è di natura calcarea e ospita parecchie grotte sotterranee, una grande attrattiva per gli speleologi più esperti. Un sito in particolare, quello più famoso, le grotte di Montevicoli, offre la possibilità di vivere un’esperienza unica anche agli appassionati che non possiedono nessuna preparazione specifica. Il percorso consente di effettuare la visita in tutta sicurezza. Sono disponibili anche percorsi adatti per i bambini.


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