Orecchiette al Barocco

Le bellezze del nostro Bel Paese fanno invidia al mondo intero. E la cucina?
Sappiamo tutti quanto sia apprezzata. Ogni regione offre una tavolozza di specialità così varia che farei il tour delle regioni solo per assaggiare ogni cosa.

Visitando la Puglia è stato facile rendermi conto fin da subito che il mondo che ruota intorno al cibo si tiene in gran considerazione. Te ne parla chiunque: chi ti affitta l’appartamento, che esalta i prodotti della zona consigliando i posti migliori dove acquistare, il giornalaio che conosce quella masseria che fa l’olio così buono. Ricordo il fortuito incontro con un villeggiante abituale, che ci ha elencato posti super consigliati.

La cura che si dà alle materie prime si ritrova nelle specialità attraverso le ricette tradizionali. Mentre ero a Otranto sono andata alla ricerca di piccoli negozi, prediligendo chi offriva prodotti locali: la pasta, i formaggi, i salumi, la frutta… Ho scoperto frutta dal sapore e dalle dimensioni a cui non ero abituata, prugne così grandi e dolci che non avevo mai visto prima (qui al nord di sovente sono acidule, aspre). L’olio è il prodotto principe e la fa da padrone. Nelle campagne molti produttori vendono il proprio oro verde, e anche noi lo abbiamo comperato, pochi litri purtroppo perché è vero che è molto buono, ma il costo è un po’ elevato.

Visitando le città di Lecce e Bari ho assaggiato per la prima volta alcune specialità tipiche e, così per gioco, ho voluto metterle a confronto.

LECCE

Lecce-basilica-santa-croce-photo-by-Tiziana-Bergantin-B201

Lecce Basilica Santa Croce

Da gran golosa, sono anche appassionata di cucina e in qualche modo avevo già sentito parlare della famosa Puccia. All’inizio non sapendo cosa fosse, pensavo ad una sorta di intingolo, una versione di ragù per “pucciarci” il pane – beata ignoranza – solo dopo ho scoperto che invece è un pane farcito. Viene il momento in cui ci troviamo in Puglia. A Lecce, in una via del centro, entriamo in un locale specializzato nella preparazione di questa delizia e aspettiamo incuriositi per un po’… Sì, dovete avere pazienza perché il “panone” (è un panino molto grande) deve passare in forno prima di essere farcito e il forno deve raggiungere la giusta temperatura.

Come funziona la Puccia

Non avendola mai assaggiata, non sapevo quale fosse la preparazione. Quando il pane è riscaldato si può scegliere come farcirlo e su quel banco la varietà era notevole. Gli abbinamenti possono essere infiniti: formaggi, salumi, sottoli, salse, creme, verdure… insomma, l’imbarazzo della scelta era tale che ho deciso di lasciar fare alla signora. Il risultato lo potete vedere qui sotto. Il pane è leggermente croccante in superficie e morbido all’interno, il sugo della ricca farcitura viene assorbito dalla mollica trasformando il tutto in una golosa prelibatezza, bello tosto ma buonissimo! Piero, molto più saggio di me, prevedendo la camminata post pranzo, ha preso un piatto decisamente più light: semplici orecchiette (a Lecce sono chiamate ricchie), condite con prodotti freschi. Anche la scelta della bevanda è stata ottima, una buona birra artigianale: un fenomeno in crescita in Italia, piccole realtà per estimatori e amanti della bionda bevanda.

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BARI

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Basilica di San Nicola

Nel borgo vecchio di Bari si possono incontrare signore che davanti alla porta di casa sono tutte prese ad arricciare la pasta. Armate di coltelli, rigorosamente a lama liscia, e grande manualità, le signore del borgo si muovono veloci secondo un rituale di antica tradizione e centinaia di orecchiette (ricchitedd come sono chiamate a Bari) in poco tempo vengono esposte su lunghi telai ad asciugare. Le dimensioni possono variare, da piccolissime a molto grandi, ma al di là delle misure i ruvidi cappellini sono, senza ombra di dubbio, il vanto della cucina pugliese.Bari-orecchiette-fatte-in-casa-photo-by-Tiziana-Bergantin-B204

Siamo pronti per l’assaggio di un’altra versione (la mia preferita): un’altra ricetta di orecchiette. Arrivati a Bari l’abbiamo provata in un locale molto caratteristico del centro storico. La proposta con il sugo al pomodoro secondo me è azzeccatissima. Il sugo si insinua tra le “rughe” della pasta esaltandone tutto il sapore.
Devo però ancora provare la celeberrima versione con le cime di rapa. Dovrò ritornare un’altra volta in Puglia.

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La nostra visita a Bari non sarebbe stata così perfetta senza la compagnia di una graziosa presenza. L’incontro con Erika, blogger e amica di vecchia data, è stato di grande interesse, tra una chiacchiera e l’altra ci ha accompagnati tra i luoghi più caratteristici della sua città, districandosi con grande sicurezza tra i vicoli del centro storico. Facendo da soli non avremmo visto così tanto!
L’unico rammarico? Il tempo, troppo breve. Grazie dolce signora.

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2 pensieri su “Orecchiette al Barocco

  1. Caspita, un viaggio splendido. E’ vero che ogni regione italiana ha una sua cucina tradizionale buonissima, ma quella del sud è così ricca di gusto, è come se il sole le avesse dato una sferzata in più. Anch’io sono stata accompagnata per Bari meravigliosamente da Erika.

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