A Cisternino guarda in su.

La nostra base era immersa nella tranquilla campagna della Valle tra campi di olivi, la città di Cisternino è stata la meta da noi più frequentata, la città più vicina, il luogo dove siamo andati alla scoperta dei suoi colori e dei suoi sapori. Tappa obbligata dal fornaio all’inizio del centro storico, con quel pane così buono, ancora caldo, con la crosta croccante, la focaccia coi pomodorini, i taralli freschi: mai assaggiati così gustosi, così fragranti. E una sosta al negozio di pasta fresca? Impossibile rinunciarvi. E poi, prima della salita verso il centro, il piccolo supermercato all’inizio della cittadina che ormai era diventato un posto abituale, dove chiedevo consigli alla simpatica ragazza che sistemava i prodotti sugli scaffali.

Cisternino è uno dei borghi bianchi che costellano questa regione e si, non è difficile trovarsi tra gli stretti vicoli del borgo col naso all’insù anzi, capita sempre, per la verità non solo a Cisternino. Si guarda in alto perché la cittadina è splendida e viene naturale scorrere lo sguardo che tende a esplorare ogni cosa dal basso verso l’alto, poi alzi la testa più volte anche per fermarti a leggere frasi sospese tra una casa e l’altra della via che stai percorrendo.

Il biancore che predomina nel borgo a volte è interrotto da qualche tocco di colore, è un contrasto dolce, non invasivo, espressioni artistiche che spiccano tra quel candore. Le piante cariche di fiori adornano i balconi, le finestre, le scale, mi chiedo come possano essere così rigogliose tra quelle stradine strette dove il sole fatica a penetrare.

Ormai siamo all’ultima decade di settembre, i vicoli non sono più così affollati, prima di fare la spesa non rinunciamo ad una breve passeggiata nel centro e ogni volta troviamo un nuovo tratto, i vicoli che pensavamo di aver percorso due giorni prima, in realtà scopriamo di non averli ancora esplorati. Passiamo più volte davanti alla piazzetta con la torre dell’orologio per poi perderci di nuovo, è così.

Poi giriamo un angolo e troviamo tracce di un’estate ormai terminata. Leggo informazioni a riguardo, in piazza Garibaldi, addossato alla torre normanna, troviamo un curioso cavalluccio di Troia, uno dei protagonisti del Piccolo Festival Mitologico che ha avuto luogo all’inizio del mese. La prima edizione è stata dedicata a Ulisse, ora si spiega la presenza del cavallo di legno.


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