Il lago Bianco e il lago Nero. Il passo del Bernina

Nella grande pianura, il caldo umido del giugno scorso si fece sentire e un breve soggiorno tra i monti valtellinesi ci parve il regalo più bello in quel momento. Accompagnati da due buoni amici, che si sono rivelati anche ottime guide locali, abbiamo visitato una parte della Valtellina, fino ad allora per noi completamente sconosciuta. In una delle escursioni, preparate appositamente per noi dai nostri amici, ci siamo spinti ad esplorare le terre dell’Engadina, salendo fino al Passo del Bernina e scoprendo luoghi di una bellezza mozza fiato.

Suggestivi panorami lungo il percorso ci sorprendono ad ogni tornante e man mano che si sale la vegetazione cambia. Impossibile non fermarci durante la salita, la contemplazione di quei panorami merita una sosta più approfondita. Qualche attimo in più che servono per fissare meglio il ricordo di quel paesaggio spettacolare. E gioire per la vista di un fiore, per l’avvistamento di alcune mucche che pascolano su un prato in lontananza, il rumore di un ruscello dalle acque tanto limpide e trasparenti da farci venire la voglia di affondare le mani, per poi ritrarle subito dopo l’impatto con la gelida cascata, l’auto ci aspetta, il Bernina ci chiama.

A giugno, la vegetazione è ancora appena accennata, la neve indugia ancora tra le dune esposte a nord e si alterna a prati di un verde scuro che da lontano assomigliano a grandi macchie di soffice muschio. Tra gli incerti fili d’erba spuntano coraggiosi i primi fiori e il contrasto fa quasi tenerezza.

La temperatura è ottima, il sole è caldo, abbiamo le maniche corte e non ci sembra vero di avere la neve a portata di mano.

Il passo del Bernina è lo spartiacque più importante d’Europa. In cima, si trovano due bacini naturali, il Lago Bianco e il Lago Nero e poco più in là, quasi a dire “Ehi ci sono anch’io”, il grazioso Lago Piccolo. La natura sa sempre sorprendere, le acque dei monti intorno arrivano in questo punto e prendono strade diverse iniziando un viaggio di molti chilometri. L’acqua da una parte segue un versante e scende verso sud per incontrare il Mare Adriatico. Dall’altra parte le acque prendono la via verso il nord e dopo aver incontrato il fiume Inn sono pronte per tuffarsi nel Mar Nero. Ho trovato questa storia molto affascinante.

Ci spostiamo poco più avanti e dopo una discesa vediamo i binari di una linea ferroviaria: non può che essere la linea del famoso trenino! I binari da una parte costeggiano la stazione dell’Ospizio Bernina e dall’altra costeggiano il Lago Bianco dalle acque di un bianco lattiginoso. Scendiamo e Franco ci racconta che questo è il punto più alto della ferrovia con i binari non a cremagliera, la più alta d’Europa e che dal 2008 la linea è stata inclusa nell’elenco del patrimonio mondiale Unesco.
 
 
Poi, il suono di un campanello attira la nostra attenzione e Lory (la mia amica) mi indica la posizione migliore per fotografarlo, fotografare chi? Lui, quello che in molti amano chiamare il trenino più bello del mondo – il Trenino Rosso del Bernina. Io e Lory, come due bambine (ormai cresciutelle), alziamo le braccia salutando i passeggeri che dalle carrozze a loro volta agitano le mani in segno di saluto.  Nel programma di oggi non è previsto di salire sul trenino, il percorso prevede di arrivare fino a St. Moritz in auto ma lo incroceremo ancora sulla nostra strada, per il momento lo salutiamo, la promessa è quella di ritornare, e quella volta sarà per salirci.
Il percorso del trenino diventa spettacolare in inverno, se volete immergervi in quell’atmosfera vi consiglio l’articolo di un bellissimo sito, The Family Company. Valentina vi accompagnerà in un bellissimo viaggio tra il Bianco e il Rosso a bordo del famoso trenino, circondati dal candore di un paesaggio innevato. Da leggere assolutamente.
 
Link utili per prenotazioni, orari, prezzi.

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22 pensieri su “Il lago Bianco e il lago Nero. Il passo del Bernina

  1. Pingback: Sils, così parlò Nietzsche | Parto solo con te

  2. Tesoro, mi sono ritrovata il tuo post nella casella di posta elettronica e leggendo il titolo, mi sono detta: “Finalmente!”. Come una bambina, ho cliccato sul link per assaporare finalmente il tuo racconto, perdendomi tra le righe e le bellissime fotografie. Vedere dei luoghi di cui mi sono tanto innamorata attraverso gli occhi e la penna di una persona che stimo tantissimo e, per di più, in una stagione cosi diversa da quella che ho vissuto io, è stato esaltante! E poi, arrivo alla fine del post… e sorpresa. Mi ritrovo persino menzionata. Grazie cara! Ti abbraccio forte.

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  3. Pensare che ho la Svizzera attaccata a casa e ancora non ho fatto questo viaggio! E adesso ho ancora più voglia, questa primavera lo sperimento sicuramente, munita di macchina fotografica bella carica 🙂

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