Sembrava una barca ma era un van (pt 1)

“Lassù a guardare le stelle” questo è sempre stato il nostro piccolo desiderio, lo abbiamo detto fin dalla prima volta che ci siamo stati e da allora il nostro entusiasmo, lo stupore per essere al cospetto di tanta meraviglia della natura, si era trasformato in amore profondo per quella terra tra le nuvole.

All’inizio dell’anno non ne possiamo più, dopo quasi due anni e mezzo di totale immobilità prendiamo la decisione di uscire, di prendere una boccata di aria pulita, di riprendere a viaggiare, di sentirci liberi dopo tanto tempo, e quale meta migliore potrebbe sancire questo evento: ritorniamo alla piana di Campo Imperatore. Non so spiegare, è un richiamo irresistibile, una forte attrazione, è qualcosa che arriva dall’anima. Non possiamo lasciarla per un lungo periodo, dopo un pò ci manca.

Questa volta però sarà diversa, avrà una modalità unica mai provata nel nostro modo di viaggiare. Influenzati da un gruppo di amici viaggiatori, per la prima volta nella nostra vita useremo un mezzo che ci permetterà di realizzare il nostro piccolo desiderio (??!!??). Per la prima volta in assoluto nella nostra vita decidiamo di affittare un camper, più precisamente un van. Scegliamo l’ultimo rimasto per la settimana prescelta. Gli spazi sono piccoli è  vero ma in realtà ha parecchi pensili, cassetti, pertugi dove riporre tutto ciò che ci serve e come è mia abitudine (facente parte della confraternita dei “non si sa mai”) lo riempio al limite. Il mezzo dispone anche di una utilissima e profonda cappelliera, dove ci ho infilato di tutto: giacche, piumini, felpe pesanti e mille altre cose, è  stato anche il cruccio di Piero per l’intero viaggio: quante zuccate ci ha preso! Caricato il van di ogni cosa arriva il momento di partire. Dobbiamo prendere le misure è  pur sempre un furgone, ma ce la caviamo bene.

I chilometri scorrono veloci sotto le ruote e avevamo programmato di non arrivare subito alla meta ma di spezzare il viaggio fermandoci in una bella area sosta camper nei pressi di Fano. La struttura è attrezzata di tutti i servizi, ben tenuta, chiusa, pulita, lo staff gentile: ve la consiglio. Arriviamo giustappunto per l’ora di pranzo. La giornata è bella, piena di sole, il mare è oltre la strada, facciamo due passi prima di cena.

Il mattino seguente si riparte abbastanza presto, vogliamo arrivare alla piana per l’ora di pranzo, o per meglio dire “vorremmo”. Ancora prima di uscire da Fano un copioso acquazzone improvviso ci saluta. Su quasi tutto il percorso siamo stati assaliti da una vera bomba d’acqua che a tratti ci costringe a fermarci. Piero decide di muoversi nonostante la pioggia impedisca una buona visione della strada, vuole cercare di uscire dalla perturbazione che ci sta sovrastando, poi, improvvisamente, dopo parecchi chilometri, superato il Traforo del Gran Sasso, cessa di piovere, il cielo però rimane cupo, minaccioso. Usciti ad Assergi comincia la salita verso Campo Imperatore.

Tutta quella pioggia, le soste, hanno rallentato la nostra guida e arriviamo tardi. In una zona ben precisa dell’altopiano ci stanno aspettando alcuni amici “dinettiani”. Dopo tanto tempo passato in chat o in modalità vocale, questo è il nostro primo incontro di persona, sono emozionata. Il tempo non è dei migliori ma non piove, tira un forte vento, fa freddo e dopo un breve accenno di saluti ci ritiriamo nei nostri mezzi per il pranzo.

Nel pomeriggio, con qualche pizzico di sole, riusciamo a fare quattro passi nei dintorni e a fare quattro chiacchiere con gli amici.
I nostri mezzi, disposti a semicerchio, sono sistemati in un ampio spazio su di un prato erboso dedicato al parcheggio, basta guardarsi intorno per riempirsi gli occhi e il cuore.

Il paesaggio familiare è come sempre splendido e l’avvicinarsi di grandi nubi minacciose, oltre la corona dei monti intorno, aumenta la suggestione. La sera si avvicina velocemente così come aumenta  il vento e il freddo. Ci ritiriamo per la notte. Il meteo ci aveva avvertiti che per quella notte e il giorno successivo era prevista pioggia ma nessuno di noi poteva immaginare quanto sarebbe accaduto di lì a breve.

Continua…

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Area Sosta Camper
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