Parigi con dedica

Trois-soers-a Paris-photo-by-Tiziana-Bergantin-A801Dopo un periodo di grande tensione, come riacquistare il giusto equilibrio? Un bel viaggio, seppur breve, rimane sempre il rimedio migliore per rigenerarsi e risollevare lo spirito. Oggi dedico questo post al mio ultimo viaggio, un viaggio speciale da me fortemente desiderato. Nel 2010, con le prenotazioni in valigia, tutto saltò per problemi che non sto a raccontarvi, da allora i tentativi di riprovarci sono stati infiniti ma qualcosa si è sempre messo di traverso.

Devo fare una premessa così che possa aiutarvi a comprendere meglio quanto sia stata importante per me la vacanza che ho da poco consumato.

Una vacanza con le mie sorelle? Mai fatta! La mia famiglia di origine non era agiata, anzi, doveva combattere giorno dopo giorno per mantenere in salute la prole e assicurare a tutti i componenti una vita decorosa. Per quel che ricordo c’erano parecchie cose che non comprendevo, ma si sa, i bambini hanno la capacità di adattarsi ad ogni situazione anche a quelle più difficili e non fanno troppe domande. Vacanze durante l’infanzia? Nemmeno l’ombra! Il massimo che potevamo permetterci, era la temuta colonia, più che una vacanza era una minaccia costante che si ripresentava ogni anno, ma ci si andava senza troppi capricci perché mamma e papà facevano grandi sacrifici per mandarci e poi “L’aria di montagna fa bene alla salute” era quasi un dovere. Bene, io e le mie sorelle non abbiamo condiviso nemmeno questi momenti: troppo piccole loro quando ero io ad andarci e troppo grande io quando ad andarci furono loro. Quelle non sono state le nostre uniche volte da “separate fuori casa”, ci fu un momento particolare nella nostra vita di bimbe che ancora adesso ricordo con terrore. Per oltre un anno, per motivi di salute, siamo state allontanate da casa e dai nostri affetti, ricoverate in un “grande palazzone” di montagna insieme a tanti altri bambini, e nemmeno in quella difficile situazione ci hanno permesso di restare unite, ognuna di noi apparteneva a una “sezione” diversa. Avevamo il permesso di vederci una sola volta al mese, per qualche ora, durante la visita dei parenti. Beh, per farla breve in età adulta ognuna di noi creò la propria famiglia e in tutti questi anni non si è mai presentata l’occasione giusta per organizzare una vera vacanza insieme, eppure siamo grandicelle eh!. A entrambe ho rotto le scatole a lungo per convincerle e finalmente, dopo il 2010 andato in fumo, il momento di colmare la lacuna si ripresenta. Trovata l’offerta buona si prenota e si parte, è deciso!

Considerando l’evento eccezionale, la meta doveva essere all’altezza della circostanza. La mia amata Parigi sembrò la città più adatta, nessuna delle due c’era mai stata. Non solo era il nostro primo viaggio ma si festeggiava anche il battesimo del primo volo di Nico. Con un giustificato timore, io e Giuli, speravamo che il suo approccio non fosse troppo traumatico, per la verità la cosa l’ha divertita parecchio e alla fine, nel momento più opportuno, fu proprio lei a sdrammatizzare il delicato attimo del decollo.

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Le mie aspettative per il viaggio erano alte ma non potevo sapere come sarebbe andata. Superata la soglia degli “anta” da un po’, speravo di vivere l’esperienza con gioia, con leggerezza, avrei voluto chiudere gli occhi e con una magia tuffarmi nel passato recuperando quell’anello mancante, questo era l’intento, ritrovare una parte della nostra giovinezza. La magia del tuffo indietro nel tempo non ha funzionato ma sicuramente è stata la spensieratezza a caratterizzare il nostro breve soggiorno (anche gli anni sono rimasti quelli di oggi, sgrunt!).

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La visita alla capitale francese è stata di tipo classico, abbiamo visto le opere più famose dall’esterno, d’altronde in un fine settimana era impossibile fare di più. Abbiamo impostato un buon ritmo e, nonostante i piedi reclamassero una tregua, siamo andate oltre il programma previsto aggiungendo mete nuove. L’atmosfera che sprigiona la città ha conquistato me parecchi anni fa e sono certa che da oggi Parigi avrà due estimatrici in più.

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Non ci siamo fatte mancare nulla, abbiamo incluso anche la mini crociera sul bateaux naturalmente. La visione notturna della ville lumiere sulla Senna ha sempre il suo fascino.

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Qualche consiglio.

Anche la scelta delle specialità culinarie parigine ha avuto successo, diciamo che è stata stata la ciliegina sulla torta (una torta già di per se molto ricca).
Tarte flambée. Tipico piatto alsaziano, divorate una dietro l’altra in uno dei Flam’s cittadini.
Crepes. Gustate “a bordo” di una creperie super recensita, Creperie des Pecheurs, nel quartiere latino, super consigliata!
Baguette. Al momento giusto vuoi non prenderne una imbottita e arricchita con l’immancabile salsa, poteva mancare? Certo che no!
Colazione. Abbiamo scelto di non includere la colazione in hotel (troppo cara) e abbiamo fatto bene. Se in mattinata vi trovate per caso nei pressi di Rue des Petits Champs, ce ne sono altri sparsi per la città, entrate senza esitare in questo delizioso locale – Le Pain Quotidien – e poi ditemi cosa ne pensate.

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Questo viaggio è una dedica ai ricordi della nostra infanzia, alla famiglia, ed è anche una mia piccola conquista personale. Ora potremo anche noi avere ricordi legati alle nostre vacanze, ora potremo anche noi dire “Ti ricordi quella volta a Parigi…”. Meglio tardi che mai. Mi chiedo se questo sarà il nostro viaggio apripista oppure se resterà l’unico episodio di un annunciato sequel. Restiamo connessi. 🙂


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6 pensieri su “Parigi con dedica

  1. ho letto le tue parole alternando un sorriso divertito (merito sicuramente anche delle fotografie) a lacrimoni trattenuti …
    ti invidio tanto tizi! non x parigi in sè, ma x quel viaggio con tutti i fratelli insieme che io non potrò più fare. hai fatto bene a insistere e ti consiglio di insistere ancora x il futuro, xchè x chi resta saranno momenti felici da ricordare sempre con piacere. tra una lacrima e l’altra …

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  2. Ma che bello questo tuo rientro così gioioso. Si perché dal tuo post, nelle tue parole, si sente aleggiare un piacere infinito, la gioia di qualcosa di desiderato e poi raggiunto. Provo una grande tenerezza per queste tre sorelle che si ritrovano da grandi, dopo essersi perse da bimbe.
    Ciao Tiziana. Si, stiamo connessi. Tu con le tue sorelle e tu con noi.

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