Un caleidoscopio chiamato Cina

– In viaggio con Daniele –
rubrica a cura di Daniele
 
Nell’immaginario di un occidentale la Cina ha molte sfaccettature, quasi come un caleidoscopio nel quale possono apparire immagini diverse. La tradizione di un impero antico, il confucianesimo, una struttura politica e economica ben precisa che ha caratterizzato il secolo scorso e una Nazione che è diventata recentemente una delle più importanti potenze mondiali.
Pechino è forse la città che riunisce meglio delle altre la tradizione e l’innovazione, il vecchio ed il nuovo.
 
La Città Proibita è lì a testimoniare i fasti dell’impero. Una città dentro la città. Camminando tra gli edifici, attraverso i ponti che separano le diverse zone non si può dimenticare di stare visitando un luogo simbolo dell’inaccessibilità dell’imperatore per il resto del popolo. Sembra di aver fatto un tuffo nel passato. Il colore rosso porpora domina tutto. Sia lungo le mura che all’interno. Le parti in marmo danno quasi l’impressione che tutto si sia cristallizzato, che il tempo si sia fermato vittima di un incantesimo.
Basta uscire dalla Città Proibita per ripiombare nel ventunesimo secolo fatto di traffico e smog.
Arriviamo ad un simbolo del novecento. Ho ben impresso nella mente la foto che ha fatto il giro del mondo dell’uomo da solo di fronte ad un carro armato che cerca di bloccarne l’avanzata durante le manifestazioni studentesche del 1989. Siamo a Piazza Tiananmen. La piazza è enorme. C’è molta gente. In alto sventola la bandiera rossa simbolo della Cina. Sullo sfondo c’è un enorme ritratto di Mao. Una strana sensazione.
Fuori Pechino facciamo visita al Palazzo d’Estate, la residenza estiva della famiglia imperiale, che sorge sullo splendido parco lungo le rive del lago Kunming. Impariamo che le case avevano la soglia rialzata perché così gli spiriti maligni inciampano e non possono entrare. Pur non essendo spiriti cattivi dobbiamo stare attenti a dove mettiamo i piedi.
Il luogo è incantevole.
Mi colpisce una barca di marmo, fintamente attraccata al molo con la prua verso il centro del lago pronta per partire. Probabilmente nata per scherzo è rimasta a testimoniare l’immobilismo ed il declino della corte manciù.
Testo e foto di Daniele
 
 
Avete visitato alcune di queste mete d’oriente? Aspettiamo le vostre impressioni.
Nel prossimo post: La Grande Muraglia e l’esercito di terracotta 


Informazioni utili (in inglese e in cinese)

Città Proibita  – The Palace Museum – sito web 
Vi consiglio questa divertente visita virtuale 

Piazza Tiananmensito web

Palazzo d’Estate – The Summer Palace – sito web

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11 pensieri su “Un caleidoscopio chiamato Cina

  1. Pingback: La Grande Muraglia e l’Esercito di Terracotta | Parto solo con te

  2. Pingback: Cina, quadri d’Oriente. | Partosoloconte

  3. Ma che bel post cara Tiziana! Mi manca drag parte della Cina avendo visto solo Shanghai e sogno di girarla.
    Oggi mi avete fatto viaggiare un po'. Ti ringrazio tanto. Un abbraccio affettuoso da me, giuliane e Sofia.

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  4. Che meraviglia!!! La Cina è uno dei luoghi che DEVO assolutamente visitare prima di morire. Ho visitato Hong Kong, Malesia, Singapore e Bali… e la cultura asiatica mi è entrata nel cuore.
    La barca di marmo è sensazionale… Grazie Tiz per questo piccolo sogno. E grazie a Daniele per il bel racconto e le foto stupende!

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