Ti libero il primo giorno di primavera


Non poteva essere che così il primo giorno di primavera. Non lo speravo, viste le condizioni meteo avuto fino a ieri, ma oggi è stata una vera sorpresa. Sole, un bel sole caldo che fa mettere i vestiti più leggeri. Luce, una luce così brillante da farti socchiudere gli occhi. Cielo, un cielo così azzurro che non lo ricordavo. Aprire la finestra e sentire finalmente un’aria nuova, fa iniziare bene questa giornata ricca di appuntamenti.

Durante la notte qualcuno si è messo al timone e ha dato una netta virata verso la bella stagione. Forse sarà una giornata fortunata, forse domani ritornerà a piovere ma oggi è stato molto bello lasciarsi avvolgere dalla luce di questa spettacolare giornata. Andando verso Milano sono scesa dall’auto, ho preso la fotocamera cercando di fermare l’immagine che avevo davanti. Le montagne innevate erano così vicine che sembravano fare da cornice alla città. Lo sguardo poteva correre lungo tutto l’arco alpino fino a perdersi lontano (purtroppo la foto non riesce a imprimere lo spettacolo visto dal vivo questa mattina)

Anche all’interno di un grande, e anonimo, centro commerciale sembrava che qualcuno si fosse accorto del cambiamento, i negozi sfoggiavano le vetrine più colorate ed era persino piacevole camminare lungo gli interminabili corridoi, con lo sguardo verso l’alto sorridendo al sole che filtrava tra le vetrate dei lucernari.

Anche la città aveva una luce diversa, qua e là la natura sembrava palesarsi timidamente dove meno me lo sarei aspettato.

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Ma oggi è stata anche la giornata di Bookcrossing, l’iniziativa promossa da Ophelinha. Ho scelto la città di Milano per portare a termine il mio compito pensando forse che in una grande città ci fosse maggiore possibilità che qualcuno raccogliesse il mio invito.
La missione era:
  • scrivere una poesia e chiuderla in una busta
  • scegliere un libro
  • inserire la poesia nel libro
  • lasciare il libro in un luogo pubblico a disposizione di tutti
Ho fatto le cose per benino, ho scritto con la mia orribile calligrafia il biglietto e ho messo la busta all’interno del libro. La busta l’ho messa in modo che si potesse vedere e poi ho avvolto il libro con un nastro di raso, così che fosse più appariscente (essendo un po’ carino avevo la speranza che non fosse buttato come carta straccia)

Ho pensato di lasciarlo in vari luoghi: all’interno del centro commerciale, in un bar o magari su un divano. Poi ero decisa a lasciarlo sulla panchina della stazione della metro. Nessuno di questi posti sembrava convincermi.

Sono entrata nella carrozza della metro, era deserta e questo mi ha incoraggiata. Ho scattato la foto e mi sono messa più distante incuriosita di quanto sarebbe successo. La tratta che dovevo fare era abbastanza lunga, se mi mettevo un po’ distante avrei potuto sbirciare le reazioni dei passeggeri alla vista del libro sul sedile. Alla prima fermata sale qualcuno, una signora si siede accanto al sedile dov’era il libro, gli da un’occhiata e poi inizia a leggere il SUO libro. Nulla di fatto, aspetto le prossime salite. Ecco, arriva un’altra signora, è più decisa. Lo prende tra le mani, lo rigira e poi lo lascia di nuovo. Uffa! Ancora qualche fermata e devo scendere, a malincuore lascio il libricino solo al suo destino con la speranza che qualcuno lo raccolga e lo liberi di nuovo dopo averlo letto.

Qualunque sia la sorte del libricino viaggiatore, oggi è stata un’ottima giornata, ho pranzato in piacevole compagnia e mi sono lasciata abbracciare da questo splendido sole marzolino. E’ proprio tra i  palazzi di una grande città che è possibile meravigliarsi di un raggio di sole.
Ringrazio Ophelinha per avermi suggerito questa bella iniziativa.

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11 pensieri su “Ti libero il primo giorno di primavera

  1. Bellissima l'iniziativa della liberazione del libro, dovrò farla anche io prima o poi! Se non vedo male hai scelto Jane Austen…quindi fortunato chi l'ha trovata!
    Un abbraccio!

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  2. che meraviglia di post..grazie compagna di viaggio, spero che oggi (che tra l'altro è anche la giornata mondiale della poesia) quelle parole, quei versi abbiano riscaldato la giornata di un passante, come quel raggio di sole tiepido e ancora un po' capriccioso che ha accarezzato Milano..

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