Rome to Nordkapp: conquistando la meta.

Terza parte.
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Testo e Foto di Daniele – amiciconbagaglio

Siamo a bordo del traghetto che ci porterà da Rostock (Germania) a Gedser (Danimarca). All’apertura del portellone iniziamo a muoverci, il timer scorre sul cruscotto. Siamo in fila per l’uscita dal porto perché vediamo la polizia che sta eseguendo dei controlli antidroga. Figuriamoci se non ci fermano… targa italiana, con i sedili dietro pieni di roba… invece ci fanno passare senza colpo ferire!!! Allora iniziamo ad esplorare questo nuovo stato, la Danimarca, verdissima!!! E’ piena di campi di fiori gialli di cui ignoro il nome.

Purtroppo il tempo non è clemente e il cielo è piuttosto coperto. Cerchiamo un distributore, in direzione Copenaghen. Grazie a google maps ecco che lo troviamo. E via che si procede verso il ponte Øresund, il ponte che da Copenaghen porta a Malmo, città svedese. La cosa che mi sorprende è che questo ponte inizia “sotto il mare“.

partosoloconte.com

Almeno… così ho guardato dalla mappa sullo smartphone, mi mette un po’ di soggezione ma proseguiamo. Alessandro alla guida. Poi, all’uscita della galleria sotterranea, la pioggia ci fa compagnia, ma finalmente attraversiamo il ponte Øresund. Struttura ingegneristica assolutamente all’avanguardia, impressionante. Costruito a metà degli anni 90, inaugurato nel 2000. La parte autostradale misura circa 7 km… sul mare, mentre la prima parte è un tunnel sotterraneo… sotto il mare. Peccato per il meteo che non è stato carino nei nostri confronti, infatti pioveva piuttosto consistentemente.

Al termine del ponte si entra in Svezia, appunto a Malmo come già anticipato. Da adesso dobbiamo puntare a nord il più possibile, la Svezia è una nazione lunghissima e ci tocca attraversarla tutta se vogliamo arrivare a destinazione. Procediamo e nel lungo tragitto notiamo una grande presenza di alberi a bordo strada per chilometri e chilometri di percorrenza. Sempre un occhio ai cartelli dei limiti di velocità, il cruise control del cinquino aiuta molto in questi casi. Notiamo che spesso e volentieri ci sono autovelox a bordo strada, fortunatamente segnalati prima da appositi cartelli. Arrivati nei pressi di Stoccolma, la capitale della Svezia, facciamo una deviazione per evitare appunto il centro della stessa, tanto dai nostri studi a tavolino non avrebbe portato ad una grande differenza, sia di tempo che di chilometraggio. Le strade della Svezia scorrono piacevoli, bisogna solo stare molto attenti alle renne in quanto pascolano libere tranquille a bordo strada. Nella maggior parte dei casi puoi passare senza problemi, magari rallentando un attimo, che loro continueranno a pascolare senza nemmeno guardarti, ma è capitato di trovarne una in mezzo alla strada, che fortunatamente si è spostata e anche una che purtroppo si è spaventata e, iniziando a correre a momenti non viene contro al cinquino… fortuna che avevamo rallentato e siamo riusciti ad evitarla. La strada continua e tra un rifornimento e l’altro con relativi cambi alla guida, la giornata finisce. Ma attenzione… siamo molto a nord e notiamo che in realtà… non viene mai notte!!! Ebbene sì, è circa l’una di notte e il sole non tramonta del tutto, ma resta basso all’orizzonte e quindi rimane un po’ di luce. Poco male, questo aiuterà alla guida, visto che sta per iniziare praticamente la seconda notte insonne. I paesaggi sono notevoli, attraversiamo strade che affiancano laghetti e il riflesso del sole sull’acqua crea un effetto magico. Seguo la strada come da indicazione del roadbook che avevamo minuziosamente preparato prima del viaggio. Le istruzioni dicono di seguire sempre la strada denominata E4 e così faccio. Purtroppo una parte molto lunga di questa strada è ridotta a un cantiere per lavori e per circa una trentina di chilometri, mi tocca andare pianissimo per non rovinare troppo le sospensioni del cinquino. Questo ci rallenterà moltissimo, ma l’importante è arrivare. La stanchezza si fa sentire e sono le 3 del mattino anche se il sole è abbastanza alto in cielo.

Con Alessandro ci diamo il cambio parecchie volte, lavandoci la faccia con acqua fredda (di cui ci eravamo premuniti) per svegliarci un po’. Fuori ci sono 2°C e si fanno sentire. Ma piano piano, arriviamo in Finlandia. Notiamo che appena passata la frontiera, il telefono si collega alla rete finlandese e anche l’orologio si aggiorna a un’ora avanti… subito questo mi ha scombussolato ma ho poi pensato che effettivamente un’ora di fuso ci sta. Della Finlandia non c’è molto da dire, non abbiamo attraversato città o paesi. Solo questa strada lunga e quasi tutta dritta con alberi secchi a destra e a sinistra e qualche renna ogni tanto che bruca l’erba a bordo strada.

Il paesaggio sta cambiando a mano a mano che ci avviciniamo alla Norvegia e diventa sempre più brullo e somigliante alla steppa. Devo dire la verità, non è molto invitante ma sappiamo che migliorerà nel giro di qualche ora. Eh si, siamo a buon punto e passiamo la frontiera con la Norvegia. Qui a bordo strada vediamo che c’è ancora parecchia neve, nonostante gli 8°C segnati dal cinquino. Fortunatamente la strada è pulita e asciutta.

Dopo qualche ora di strada piuttosto monotona, arriviamo alla cittadina di Alta, dove avevamo previsto un rifornimento. È l’ultimo rifornimento, non ci manca molto (in realtà dovevamo percorrere ancora circa 250 km), siamo carichissimi e molto stanchi. Il paesaggio finalmente cambia, attraversiamo interi spazi infiniti, a volte coperti di neve a volte invece possiamo notare il colore originale della steppa. Il cielo è bello sereno è una magnifica giornata. Proseguiamo e arriviamo ad avere il mare come contorno. Il paesaggio merita davvero tanto. Ad un certo punto ci si immette in un tunnel, che andrà a finire sotto il fondale marino a 212 mt di profondità. E’ il tunnel che porta all’isola di Magerøya, l’isola dove appunto vi è la località Nordkapp. Questo tunnel, ultimato nel 1999, sostituisce un vecchio servizio di traghetti, snellendo il traffico. Questo tunnel è incredibile, appena imboccato scende a una pendenza del 9% per arrivare sotto il fondale marino e poi per quasi 7 km si è sotto il mare. Meglio non pensarci. Sotto vediamo parecchia acqua sulla strada, le pareti sono state lasciate grezze e, a una prima impressione, sembra quasi che un mezzo più alto possa toccare la volta del tunnel. In realtà lo spazio sopra di noi è sufficiente, tant’è che alcuni camion riescono a transitare tranquillamente e intanto veniamo sorpassati anche da una corriera. Quindi penso che se volessi rifarlo in camper… nessun problema!!! Dopo questi lunghi e interminabili 7 km rivediamo la luce del sole, siamo sull’isola di Magerøya, e dobbiamo solo seguire la strada E69 per raggiungere Nordkapp!!! La neve a bordo strada non molla, ma il sole splende e questo ci porterà fino alla meta!!! Arriviamo al paesino di Honningsvåg, l’ultimo paese prima di imboccare il bivio per Nordkapp, notiamo il camping dove abbiamo prenotato una stanza per la notte (chiamiamola così). E via piano piano seguiamo la strada con curve gentili e dolci saliscendi, fino a che non vediamo in lontananza due strutture che sembrano caselli autostradali: sono l’ingresso per il promontorio di Capo Nord!!! Non ci crediamo, ce l’abbiamo fatta!!! Siamo increduli, felici e sbalorditi!!! Accostiamo un attimo a bordo strada prima di dirigerci verso il “casello” e fermiamo i cronometri… 49 ore, 38 minuti e 12 secondi di guida effettiva, mentre il cronometro del tempo totale segna 51 ore, 47 minuti, 32 secondi. ( foto 21 ). Il computer di bordo del cinquino segna 4248,5 km.

Non siamo riusciti nell’impresa di battere il record dei ragazzi romani, ma arrivati quassù non ha molta importanza. Ci dirigiamo vero il casello e una splendida ragazza mora ci accoglie con un bellissimo sorriso, contenta di sentire che veniamo dall’Italia, visto che per la maggior parte della giornata ha accolto più che altro turisti tedeschi. In maniera molto gentile ci chiede se vogliamo il biglietto per il museo, oppure solamente posteggiare l’auto. Il biglietto per il museo costa 31 euro mentre il solo posteggio è libero. Non so se per l’orario (erano più o meno le 17:00) o perché è gratuito per tutta la giornata. Ritiro il biglietto per il solo posteggio gratuito, ci dirigiamo verso il parcheggio e spengo il motore. Da qui un brivido: gioia, emozione. Mi viene in mente la famosa frase del primo allunaggio “Houston, the eagle has landed”.

È veramente uno spettacolo della natura, un cielo azzurro come forse non ho mai visto in vita mia, un sole splendente di una bellezza allucinante. C’è un vento fortissimo e gelido che ci costringe a indossare abiti un po’ più pesanti (io ero partito a manica corta da Roma) e via a fare le foto di rito sotto il monumento del mappamondo di Nordkapp. Tutto intorno non c’è granché ma è il punto più a nord dell’Europa continentale, raggiungibile con mezzi a motore. Vi è una striscia di terra che si protrae più avanti verso nord di circa 150 mt, ma è raggiungibile solo a piedi e purtroppo, vista la situazione neve, senza giusta attrezzatura non abbiamo potuto andarci. Peccato, era una delle nostre escursioni programmate.
Guardo il mare e penso: più avanti ci sono solo le isole Svalbard, poi il polo nord e dopo? Beh, dopo c’è l’Alaska!!! Incredibile!!!

Ed ora via verso Honningsvåg, per una meritata cena ma soprattutto per il meritato riposo. Comunque già pronti a pianificare il viaggio di ritorno.


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Info Utili:
Traghetto dalla Germania alla Danimanrca


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