L’architettura dei miei viaggi.

Il senso dei miei viaggi
Il mio primo vero viaggio da adulta, quello delle vacanze intendo. Quello che per la prima volta vai lontano

da casa. Quello che lasci i genitori in lacrime perché pensano “ma è così distante!”. E’ stato quello che quando dicevi la destinazione tutti esclamavano “Dove?”. Si perché a quel tempo dire vacanza voleva dire mare, spiaggia, ombrellone. In quel periodo le città d’arte non erano contemplate, era un bel vantaggio, al contrario di oggi non c’erano code davanti ai musei. Il nostro primo vero viaggio da soli fu a Firenze. A pensarci ora non sembra vero ma…

Alla fine degli anni settanta un viaggio lungo oltre trecento chilometri, per due giovani ragazzi di provincia, diventava una piccola avventura. L’occasione ideale per intraprendere il nostro primo viaggio da soli non poteva che essere il nostro viaggio di nozze. Perché proprio Firenze? Acquistavo riviste d’arte e sognavo di vedere dal vivo le grandi opere che la città custodiva. Sognavo di entrare alla galleria degli Ufizi o a Palazzo Pitti, impaziente di vedere da vicino i dipinti dei grandi pittori. Mi piaceva pensare di essere a pochi passi dai grandi monumenti in piazza del Duomo tanto da poterli toccare, di cui fino a quel momento avevo solo letto. E dunque, Firenze. Si partiva dal paesello con tutte le raccomandazioni dei famigliari, degli amici, dei conoscenti e amici dei conoscenti, a bordo di un’utilitaria equipaggiata per ogni evenienza. La ricerca dell’hotel era faticosa e articolata, non bastava un clic come oggi. Firenze è stata la nostra città apripista perché dopo averla conosciuta l’esigenza di scoprire nuove mete è diventata una delle nostre priorità. Le bellezze del capoluogo toscano, i suoi palazzi, le sue piazze, mi lasciarono senza fiato.
Da perfetta amante ignorante dell’arte quale sono, non so spiegare i meccanismi del mio amore verso l’arte, la Bellezza ogni volta mi colpisce in modo profondo e le domande rimangono ogni volta senza risposte: come è possibile che un uomo, possa creare opere di tale bellezza?
Ogni volta rimango meravigliata di fronte alla maestria con la quale vengono erette ardite costruzioni. Un tale compimento fa quasi pensare che dietro alla mano dell’uomo si nasconda chissà quale misterioso artificio. Sarei stata ore ad osservare la cupola del Pantheon a Roma, domandandomi incredula, come fosse possibile realizzare un’opera così rigorosa, chiedendomi come fosse possibile raggiungere una tale perfezione geometrica.
Non esiste costruzione al mondo che non abbia un legame con la storia. Quanto più sarà interessante la storia di un palazzo, tanto più il palazzo accrescerà il suo fascino, è una regola, così diceva un amico. Non so se sia fondata questa regola certo è che alcuni luoghi hanno un carisma così particolare che senza conoscerne le origini suscitano grandi sensazioni. In uno spettacolare paesaggio come quello del Parco Nazionale del Gran Sasso anche i miseri resti di un’antica costruzione possono far correre la fantasia, immaginando scenari con impavidi soldati a difesa del solitario baluardo.
L’architettura di oggi può avere lo stesso fascino del passato? Forse le sensazioni che scaturiscono sono diverse ma trovo altrettanto affascinanti le scelte coraggiose che hanno adottato alcune grandi città. Ci sono fusioni di stili che trovo molto interessanti, soprattutto quando scopro le motivazioni. Ad esempio, cosa ne pensate della piramide del Louvre?
Con questo post partecipo all’iniziativa di Monica.
Ogni volta propone un tema che mi aiuta a scoprire
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16 pensieri su “L’architettura dei miei viaggi.

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  3. Rocca Calascio: che emozione quel “buco” sul nulla! (ma anche tutto il paese fantasma).
    Però mi piace tanto anche l'ultima di Berlino.
    E il pantheon, da buona romana, non posso non amarlo.
    Insomma: mi piacciono tutte e tre le tue scelte! complimenti, belle foto accompagnate da magnifiche parole!
    baci, buona settimana

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  4. Hai ragione Monica, col senno di poi, a distanza di decenni, ancora oggi trovo che sia stata una vera mutilazione non aver avuto modo di seguire la strada verso le mie passioni. Ma non sempre la famiglia sa indirizzare, sa capire, o forse più semplicemente sono stata io a non essere abbastanza determinata, chissà! La passione per l'arte è rimasta tutta però. La tua strada mi sembra fantastica 🙂
    Grazie per questo tuo commento.

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  5. Bellissimo questo tuo racconto Tizi, mostra un'Italia che sta scomparendo e che invece andrebbe tenuta in vita con tutte le nostre forze … L'Italia di quelli che la sognano, la amano, e la capiscono …
    Quello che tu hai provato a Firenze io l'ho provato a parigi a 18 anni, anche per me i primo vero viaggio da sola. Aggirandomi tra le sale del Musee d'orsay e del Mesee Rodin ero a bocca aperta e volevo così tanto saperene di più su quei nomi che mi avevano incantato che quando sono tornata a casa mi sono iscritta a Conservazione dei Beni Culturali, l'aunica facoltà – allora – unicamente dedicata all'arte. E' una scelta di cui non mi pentirò mai, anche se poi le correnti della vita mi hanno portato per altre strade …

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  6. Belle le tue scelte. A dir la verità finora mi piacciono tutte le scelte delle blogger perchè mi permettono di conoscere nuove architetture o ritrovarne di già viste. Monica ha trovato un tema proprio nelle mie corde tanto che penso di scrivere un altro post (mi ha dato il permesso…).
    Quanto alla piramide del Louvre…j'adore!!!

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